Meno ponti più taxi

di Francesco Giavazzi

Corriere della sera del 19 gennaio 2006 – prima pagina -

Leggi l'articolo in questione (Pdf)

Leggi la lettera di tutti i Sindacati al Corriere della Sera

 

Lettera di precisazione inviata dal Segretario Nazionale OR.S.A. SPV al Corriere della Sera :

 

Ho sempre creduto che Voi giornalisti ed in modo particolare, i giornalisti bravi, quelli che fanno opinione perché hanno l’opportunità di occupare le prime pagine con “articoli di fondo” ed ancor più, voi, che operate per una testata, il “corriere delle sera”, tra le  più importanti e diffuse sul territorio nazionale, doveste avere quanto meno l’obbligo, per una questione di etica professionale e di rispetto verso il prossimo,  di documentarvi prima di fare dichiarazioni che, come in questo caso, suonano offensive verso onesti lavoratori che tra l’altro hanno fatto la storia del nostro paese.

Mi riferisco a quegli onesti lavoratori che dipendono dalle Ferrovie dello Stato. Miei colleghi da 36 anni, i quali lavorando in un settore del servizio pubblico, quello dei trasporti, che non attraversa certamente un momento felice, ma non per colpa loro, si vedano sbattuti in prima pagina, dal vostro giornale,  ed additati come causa principale e diretta del lerciume dei treni in quanto, secondo voi,  fondatori o partecipanti a storiche cooperative che si accaparrano i miliardi degli appalti delle pulizie dei treni.

Niente di più falso ed ignobile poteva essere dichiarato attraverso il vostro giornale.

I ferrovieri non hanno mai partecipato a cooperative di pulizie. Non esistono negli archivi degli appalti ferroviari documentazioni che possano supportare tali affermazioni!

Le recenti gare di Trenitalia, “al massimo ribasso”, sono state vinte o “accaparrate”, come dite voi, da colori i quali già precedentemente avevano l’affidamento dell’appalto. Anzi, a differenza di prima, solo due imprese sono risultate affidatarie del servizio di pulizie dei treni: la Mazzoni Ambiente  e la Società Consortile (Saes, Sogeser,Serfer) che fa capo all’imprenditore, presidente del consorzio,  De Stasio.

Queste due imprese hanno fatto piazza pulita, si fa per dire, delle altre società di pulimento. Tutte le precedenti imprese affidatarie dei servizi sono state tagliate fuori con l’applicazione di quei meccanismi del “libero mercato” da voi invocati come “mano santa” per curare i mali del nostro paese.

Sta di fatto però, che  i due monopolisti designati dal libero mercato, non potendo operare  su tutto il territorio nazionale, non avendo ne uomini, ne mezzi, ne la volontà (convenienza) per farlo, sono costretti  (sic!) a ricorrere ai subappalti.

Sappiamo bene tutti che cosa significa il subappalto (strumento principe del libero mercato) e quali conseguenze negative  determina sulla forza lavoro e sulla  qualità del servizio reso.

Qui nasce il lerciume sui treni. Qui nascono le CIGS,  nascono i contratti di solidarietà, la riduzione dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale ed il ridotto tempo d’intervento per le pulizie sui treni.

Ciò nonostante le F.S. promettono, promettono e promettono…..

I ferrovieri fanno parte di un’altra storia. Una storia di professionalità, dignità e spirito di abnegazione. E i fatti lo dimostrano. Perché se oggi i treni camminano, nonostante la mancanza di 1200 macchinisti e 800 capitreno, nonostante la presenza di una dirigenza aziendale che crede ancora, a distanza di 16 anni dall’inizio della riorganizzazione,  che le F.S. siano gestibili come una fabbrica di automobili o di computer, (è dal 1990 che si tenta di dare un assetto organizzativo definitivo a questa impresa), lo si deve solo ai ferrovieri, alla loro capacità professionale e alla quotidiana assunzione di responsabilità (molto spesso anche al di là di quelli che sono gli specifici compiti professionali)  pur di garantire l’arrivo a destino di migliaia e migliaia di persone che utilizzano il treno.

I ferrovieri voteranno chi meriterà di essere votato, anche al di là degli specifici interessi di categoria. Ovviamente guarderanno con molta attenzione i programmi di gestione del sistema ferroviario, ricordandosi che le Ferrovie delle Stato sono un patrimonio delle collettività e non di managers o lobbies che non sanno neppure come funziona un trenino “LIMA” .

Sicuramente guarderanno con molto scetticismo i fautori di un ultra liberismo che finora ha inanellato una serie impressionate di fallimenti economici e sociali, e questo sono convinto, li accomuna a gran parte dei cittadini italiani ed europei.

 Il Segretario Nazionale Or.S.A Spv

Rosario Loffredo