Roma, 12 gennaio 2006

Prot. 002/S.G./OR.S.A.

Sig. Amministratore Delegato R.F.I. S.p.A.

Ø      Ing. Mauro Moretti

Direzione Tecnica R.F.I. S.p.A.

Ø      Ing. M.M. Elia

Direzione Manutenzione R.F.I. S.p.A.

Ø      Ing. Matteo Triglia

     p.c. Sig. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ø        On. Pietro Lunardi

 

 

Oggetto: disposizione n° 60 del 2 settembre 2005 e successiva procedura subdirezionale.

 

In applicazione della disposizione n° 60 emanata dalla Direzione Tecnica il 2 settembre 2005, in data 12 dicembre 2005 sono entrate in vigore le nuove procedure riguardanti le visite linea.

Tralasciando sui consueti metodi di operare di codesta Azienda in materia di Relazioni Industriali, intendiamo entrare nel merito della suddetta normativa.

Le finalità della vigilanza linea, stando alla disposizione della Direzione Tecnica N. 39 del 29/09/2001 (istruzione per il servizio di vigilanza), erano quelle di ottenere un monitoraggio costante degli impianti e delle Opere d’arte, attraverso la ciclicità delle stesse, con cadenze standard di una visita settimanale per ciascun binario di  linea.

Per quanto riguarda le stazioni (impianti di Stazione e deviatoi atti alla circolazione treni), la frequenza delle visite era sempre di una visita a settimana.

Per binari e impianti cosiddetti secondari, la frequenza era fissata in una visita al mese.

Le modalità previste per l’effettuazione delle visite erano: a piedi o con carrello.

Ora, con la disposizione 60 e la successiva procedura operativa emanata dalla Direzione Manutenzione di R.F.I., vengono stravolte, in maniera scriteriata, tutte le modalità delle visite linea, con un conseguente ulteriore abbassamento dei livelli standard di sicurezza.  

 

Nello specifico:

 

Modalità di visita (a piedi – carrello – in cabina – treno diagnostico Archimede)  

  

   Le varie visite, a piedi, in carrello, in cabina o con diagnostica mobile, in condizioni standard vengono alternate tra loro dando di fatto alle stesse uguaglianza di efficacia.

Ci chiediamo: cosa si può osservare dalla cabina di un treno in corsa?

Nulla, se non la vegetazione lungo linea.

Ancora: con quali strumenti e/o cognizioni, un Ufficio Tecnico può introdurre una direttiva del genere?

La visita in carrello, già presente nella vecchia normativa, di fatto non ha mai sostituito la visita a piedi. La forte densità di circolazione dei treni, di conseguenza, i tempi ristretti o inesistenti delle interruzioni d’esercizio diurne, hanno fatto si che la visita in carrello fosse utilizzata solo in casi contingenti e attuabili.

Per di più, i tentativi di effettuazione di visita linea in carrello di notte, hanno avuto sempre riscontri negativi, perché contrari ad un ottimale controllo visivo.

Pur riconoscendo “Archimede” come utile strumento di diagnostica, rimane sempre una macchina, legata a cognizioni preordinate e quindi incapace di riconoscere quelle imprevedibili situazioni compromettenti la sicurezza di Esercizio, che per esperienza, sappiamo possono accadere.

Per di più “l’occhio” di “Archimede” è limitato all’osservazione dello stato del binario e della linea aerea, quindi è comunque un campo d’azione limitato rispetto alle esigenze che una visita linea richiede.   

E’ evidente e consolidata nel tempo l’indispensabilità della visita a piedi, che a dispetto delle altre, permette all’operatore un controllo totale e accorto degli impianti e Opere d’arte presenti sulla linea.

L’efficacia delle visite a piedi era dovuta: alla programmazione (priorità di controllo; armamento, opere d’arte, ecc.); al metodo (a piedi o carrello dove possibile); alla regolare ripetitività data alle stesse.

Queste sono le certezze acquisite nel tempo, questi sono i metodi che hanno garantito un adeguato standard di sicurezza dell’Infrastruttura presente sul nostro territorio, certezze che oggi non esistono più.

 

Visite congiunte

   Non si può parlare di novità, già in passato erano state prese iniziative a livello territoriale in merito a visite congiunte tra servizio T.E. e Lavori, progetti che in pratica non sono mai decollati, per via

della distanza di caratteristiche e incombenze tra i due servizi. Quindi, è accertato che a rendere

congiunta la visita tra due servizi così distanti per finalità, si ottiene unicamente lo scadimento di qualità di entrambe le visite.

 

Periodicità di effettuazione delle visite

   Fermo restando quanto su scritto, a nostro avviso, il vero proposito della circolare 60 e della successiva procedura subdirezionale, è da ricercarsi nella periodicità, così come regolata dalla procedura, di effettuazione delle visite linea ordinarie.  

L’unica finalità di facile intuizione che si percepisce da questa disposizione, appare il ridimensionamento del monte ore necessario a svolgere tale servizio.

La programmazione “machiavellica” data alle modalità di visita (a piedi, in carrello, in cabina o con diagnostica mobile), guarda caso, penalizza più di tutte rispetto alle altre, proprio la visita a piedi, effettuata ogni 4 - 6 o 12 mesi a seconda della classe attribuita alla linea, ovvero, il metodo di visita per cui occorre il maggior dispendio di forza lavoro (fattore produttività).        

Per di più la frequenza delle visite varia a seconda della tipologia di linea, 1^ - 2^ - 3^ e 4^ classe, evidentemente gli standard di sicurezza d’esercizio sono rapportati al prezzo del servizio. 

 

Conclusioni

 

   La scrivente Organizzazione Sindacale, esprime profonda preoccupazione per gli effetti che potranno scaturire dall’applicazione della normativa in questione.

La cronaca delle ultime settimane sta evidenziando le conseguenze delle strategie aziendali, eppure, nonostante tutto, si ha ancora l’ardimento di proseguire in questa politica di ridimensionamento o taglio di attività essenziali per la salvaguardia della sicurezza di esercizio.

Per quanto sopra, si chiede l’immediata sospensione della circolare della Direzione Tecnica n°60/2005 e della successiva disposizione operativa. Contestualmente, si chiede il ripristino della precedente normativa N° 39/2001 in vigore fino all’11 dicembre 2005.

 

Distinti saluti

  

                                                                                              Il Segretario Generale

                                                                                                (Armando Romeo)