FILT/CGIL  -  FIT/CISL  -  UIL Trasporti  -  OR.S.A. Ferrovie  -  FAST Ferrovie  -  UGL A.F.

 

  

STANNO DISTRUGGENDO LE  FS

 

FERMIAMOLI !

 

12 DICEMBRE 2005

 

SCIOPERO NAZIONALE DEI FERROVIERI di 8 ORE

 

Addetti alla circolazione treni: dalle 9.01 alle 17.00

Uffici e Impianti fissi: intera prestazione lavorativa

 

 

   Quanto sta accadendo nel gruppo FS è di una gravità senza precedenti: ai danni prodotti dalla legge Finanziaria, che hanno portato allo sciopero generale del 25 novembre, si continuano a sommare quelli prodotti dalle decisioni dei vertici aziendali che alimentano quotidianamente la gravissima crisi in corso.

 

   I ferrovieri vivono giorno dopo giorno il crescente disagio che deriva dall’assoluta mancanza di risposte ai molti problemi aperti.

 

   Quanto sta avvenendo avrà immancabilmente pesanti conseguenze sul lavoro se non si trova il modo di invertire l’attuale andamento delle cose.

 

   Purtroppo, nonostante le molte sollecitazioni del sindacato, dai vertici del Gruppo FS non si registra alcuna risposta, l’azienda sembra distratta rispetto alla gravità dei problemi aperti e continua con gli spot pubblicitari che parlano di sviluppo e di futuri investimenti che sono in evidente contrasto con la dura realtà del progressivo fallimento.

 

   Appare stupefacente e irresponsabile il silenzio complice e subalterno con il quale sono stati accolti da FS i tagli predisposti dal Governo con la legge Finanziaria: non si è sentita una sola voce aziendale in difesa del futuro delle FS messo a gravissimo pregiudizio dai tagli agli investimenti e ai trasferimenti in conto esercizio.

 

   Intanto le cose in azienda peggiorano, la misura del degrado è sotto gli occhi di tutti: la mancanza di progetti industriali sostenibili ha portato al taglio dei servizi con la soppressione dei treni messa in atto con il pretesto della pulizia con un consistente taglio al livello dell’offerta, la carenza di personale rende le condizioni di lavoro dei ferrovieri sempre più difficili, le violazioni contrattuali sono continue, tutti i settori produttivi sono compressi in modo insostenibile e gli effetti sulla regolarità, sulla puntualità e sulla qualità del servizio sono la sempre più negativa cronaca quotidiana.

 

   Per cercare di far fronte alle difficoltà si ricorre in modo crescente al lavoro straordinario, a lavoro precario spesso prestato da terzi e a crescenti esternalizzazioni che avvengono in contrasto con gli accordi sindacali.

 

   Gli autori di questo disastro continuano a far finta di niente, si preoccupano principalmente di presentare alla stampa promesse di sviluppo e dei cosiddetti nuovi prodotti che servono al patetico tentativo di coprire con la propaganda la realtà dei fatti.

  

   Il giorno 28  ottobre le segreterie nazionali con la lettera inviata all’Amministratore delegato del Gruppo avevano avviato le procedure di raffreddamento per lo sciopero chiedendo risposte concrete ed interventi immediati in grado di arrestare un processo distruttivo per il futuro dell’azienda.

  

   Non hanno voluto dare ascolto alle preoccupazioni e alle proposte del sindacato. Holding e RFI non mostrano alcun interesse a confrontarsi e a  nulla è servito l’incontro con Trenitalia del giorno 10 novembre.

   Per queste ragioni i ferrovieri riprendono la lotta e, dopo lo sciopero generale del 25 novembre contro i tagli della Finanziaria, effettueranno un primo sciopero nazionale di 8 ore per far cambiare le posizioni del gruppo FS.

 

La vertenza aziendale si basa sui seguenti principali obiettivi:

 

·              Chiediamo a FS di conoscere con quali azioni concrete e con quali progetti industriali si intende invertire la situazione a sostegno del propagandato piano di sviluppo.

 

·              Un chiaro giudizio di FS sugli effetti prevedibili della legge finanziaria sui piani di investimento e d’innovazione tecnologica con particolare riferimento alle possibilità di rispetto delle scadenze legate ai sistemi di messa in maggior sicurezza dell’esercizio ferroviario (sistemi SCMT, SSC, etc.).

 

·              Il ripristino del livello dell’offerta, attraverso la rimessa in circolazione dei treni che sono stati soppressi utilizzando strumentalmente il problema pulizie.

 

·              L’apertura di un confronto inteso a risolvere i problemi occupazionali attraverso un immediato piano di assunzioni e di tutela delle professionalità, in alternativa ai piani di ridimensionamento produttivo e di esternalizzazione che interessano ormai tutti i settori e che hanno raggiunto dimensioni insostenibili nelle attività di vendita, assistenza, manutenzione rotabili e infrastruttura.

 

·              Il blocco del lavoro precario precario direttamente utilizzato o fornito da terzi.

 

·              Il rispetto del sistema di relazioni industriali previsto dal contratto e la fine delle azioni unilaterali che in materia di lavoro la Holding e le società del Gruppo continuano a promuovere.

 

·              Il prosieguo del confronto con RFI per la verifica degli accordi in materia di manutenzione infrastruttura e per la riorganizzazione delle attività di movimento.

 

·              Il radicale cambiamento dell’assetto organizzativo di Trenitalia per ciò che riguarda le relazioni industriali, considerato che l’attuale assetto ha strumentalmente cancellato le sedi di interlocuzione previste, con l’obiettivo di dare via libera alle azioni unilaterali nel territorio e con il risultato di determinare una diffusa situazione conflittuale.

 

·              Il rispetto degli accordi del 19 aprile e del 23 giugno 2005 sul sistema VACMA/SCMT e sugli altri punti ancora non applicati, ritirando le iniziative messe in atto in assenza d’accordo e di confronto sindacale.

 

·              La negoziazione preventiva con il sindacato degli effetti sul lavoro dei cosiddetti nuovi prodotti che non possono diventare terreno di esperimento unilaterale di modelli di organizzazione del lavoro e di composizione degli equipaggi in violazione dei vincoli contrattuali.

 

·              Il rispetto degli accordi che riguardano le procedure e i contenuti normativi in occasione delle ripartizioni e dei turni, legati al prossimo cambio orario.

 

 

   Lo sciopero del 12 dicembre sarà la prima iniziativa intesa a correggere una situazione in FS che sembra sfuggita di mano ai vertici aziendali.

 

   I ferrovieri, così com’è avvenuto in altri decisivi momenti dalla storia della categoria sapranno lottare e avanzare proposte per difendere i loro diritti e le loro condizioni di lavoro insieme al futuro dell’azienda contro chi la sta portando ad una crisi che potrebbe essere irreversibile    

 

 

Roma, 14 novembre 2005                                                          

Le  Segreterie Nazionali