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CONTRATTO
NAZIONALE UNIVERSITA’
2002-2005 Nella
notte del 27 luglio, all’insaputa della
maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori (in ferie),
i Confederali hanno firmato il nuovo contratto nazionale. In
cambio di questo ennesimo contratto peggiorativo hanno ottenuto più
poteri e
nuovi posti per i sindacalisti delle O.S. firmatarie del contratto. I
sindacati che non sono d’accordo e le loro RSU
perdono il diritto di assemblea in
orario di servizio. I lavoratori che non saranno d’accordo sulle
scelte subalterne dei sindacati di stato dovranno riunirsi fuori
dall’orario di servizio. L’unica
alternativa è quella di eleggere nelle RSU, elezioni che si svolgeranno
tra il 15 ed il 19 novembre p.v., una maggioranza di rappresentanti
sindacali di
organizzazioni non firmatarie. Con
il nuovo contratto il personale
tecnico amministrativo delle Università ha
la carriera bloccata: chi
ha già usufruito della mobilità
verticale non potrà più passare di categoria senza
il titolo di studio previsto da quella di appartenenza. L’aumento
dovuto a ciascuno di noi per l’inflazione programmata finisce
solo in parte nello stipendio (ca. 50 euro mensili netti), un’altra
parte, abbastanza consistente, serve ad incrementare: -
gli accessori distribuiti ad personam (senza
più l’obbligo di corrispondenza con la valutazione); -
le mobilità verticali per i
pochi che potranno usufruirne; -
gli stipendi degli EP,
considerati “risorsa fondamentale per il perseguimento degli obiettivi
delle amministrazioni”. Una
volta tutto il personale era risorsa fondamentale, ora non più. Il
governo ha presentato la fiducia sulla
controriforma delle pensioni, in corso di votazione alla Camera, sulla
quale i Confederali fingono di essere in disaccordo. Il
nuovo contratto nazionale università, intanto, ha già previsto il Fondo
Nazionale Pensione
Complementare, in cui i sindacati firmatari pensano di gestire
le nostre liquidazioni, in via di esproprio. Così
hanno firmato.Volete votarli ancora? RAFFORZA
IL SINDACATO CHE
TI AIUTA A DIFENDERTI, QUELLO
CHE E’ CON TE. Roma, 28 luglio 2004
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