14 Luglio 2004

L’OR.S.A. stipula il CCNL

 

Informativa

 

A quindici mesi di distanza dalla sottoscrizione del CCNL delle Attività Ferroviarie e del Contratto integrativo aziendale e di confluenza del Gruppo FS; dopo i numerosi interventi correttivi apportati all’originale stesura contrattuale sulla scia e stimolo della pressante azione dei ferrovieri; le odierne aperture su importanti temi rimasti insoluti ci hanno indotto a fare questo importante passo.

Infatti dopo aver ottenuto dal Gruppo FS qualificanti impegni gestionali nella applicazione del CCNL e dopo aver ottenuto da Agens/Confindustria l’avvio anticipato della commissione per la verifica delle normative contrattuali prevista per la definizione del biennio economico 2005/2006, questa scelta ci è parsa come la più opportuna.

L’accordo  si compone di due protocolli, uno con Agens/Confindustria in cui si sono assunti i seguenti impegni:

-          Avvio immediato della “Commissione Paritetica” per il monitoraggio delle normative contrattuali relativamente alla disciplina dell’orario di lavoro del personale di macchina e Bordo e all’inquadramento di alcune qualifiche del settore navigante;

-          Prioritarietà all’orario di lavoro nei lavori della Commissione;

 

L’altro con il Gruppo FS, che si è reso possibile dopo che il medesimo ha assunto i seguenti impegni:

-          L’assunzione dei limiti contrattuali al lavoro straordinario (80 ore trimestrali – 250 ore annue) anche per il personale della categoria “Quadri”. Elemento resosi assolutamente necessario, in particolare per i quadri del settore amministrativo per la loro esclusione dal compenso per lavoro straordinario, che ha dato luogo a veri e propri abusi;

-          Una più puntuale lettura delle norme contrattuali in ordine al licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo che con certezza esclude l’uso di tali strumenti in caso di inidoneità totale o parziale alle mansioni rivestite;

-          Un rafforzato impegno nel mantenimento delle attività lavorative all’interno del gruppo FS, in particolare per tutte le funzioni strategiche e/o di rilevante contenuto professionale.

Eventuali esternalizzazione potranno riguardare le attività a minore contenuto professionale, tenendo però conto della specificità/organicità del ciclo produttivo.

Il tutto Dovrà essere oggetto di specifica informativa alle O.S.;

-          Il chiaro richiamo all’art.12 del CCNL in materia di gestione proceduralizzata delle ricadute sul personale (contrattazione) delle ristrutturazioni e delle riorganizzazioni aziendali chiarisce che lo strumento dei trasferimenti individuali (art.40) non può essere utilizzato a questi fini, escludendo il ripetersi di tentativi già messi in atto (interporti vari)

-          L’inclusione della leucemia nell’esemplificazione delle malattie gravi che danno diritto all’estensione a 30 mesi del periodo di comporto è solo il primo passo di un impegno esplicitamente assunto dal Gruppo FS a considerare l’inserimento (attraverso i lavori della commissione contrattuale paritetica) di ulteriori fattispecie di malattie di gravità equivalente.

Questo accordo, anche se non è sicuramente la soluzione a tutte le problematiche che la nostra opposizione ha portato allo scoperto in questi quasi cinque anni di vertenza (non dimentichiamoci che è iniziata nel ‘99) è però l’elemento che, dopo un lungo percorso e molti cambiamenti, ci consente di cogliere il massimo risultato rispetto alle pressioni, agli sforzi che ci hanno visto impegnati in questa lunga vertenza, che ha visto impegnati i lavoratori e l’organizzazione, spesso anche oltre al semplice dato associativo e per cui vogliamo ringraziare tutti i ferrovieri (iscritti e non) che ci hanno sostenuto.

Proprio ai Ferrovieri rivolgiamo e rinnoviamo il nostro impegno, sempre nella stessa direzione, ispirati dalla medesima e consapevole volontà in un patto di alleanza sempre più necessario per affrontare le grandi sfide sindacali che ci troviamo di fronte:

 

-          La Clausola Sociale

È ovviamente l’obiettivo sindacale più importante e ambizioso, a cui non vogliamo rinunciare.

L’azione sin qui espressa, nonostante i molti consensi espliciti (accordi con i vari governi e consenso di molte parti politiche) non è riuscita a concretizzarsi in una norma esigibile per l’opposizione di posizioni ultra liberiste presenti (anche se poco visibili) sia nella compagine governativa che aziendale. Siamo però convinti che la situazione ingovernabile che si sta profilando in tempi brevi per il Trasporto Locale (Gare d’appalto) e la Cargo (NewCo) e successivamente per il trasporto passeggeri di media e lunga distanza amplificherà il sostegno (sia sindacale che politico) a questa rivendicazione che rimane in cima alle nostre priorità.

 

-          Questione CARGO

    

     La situazione di grande difficoltà della divisione cargo di Trenitalia sarà uno dei grandi temi della prossima fase sindacale, qualcuno che forse ci vuole portare ad una situazione tipo Alitalia banalizza la crisi incentrandone la questione esclusivamente sulla condotta del P.d.M., evitando di toccare i problemi veri che sono la riorganizzazione dell’apparato produttivo e commerciale, le alleanze con gli operatori logistici, l’azione di incentivazione del trasporto merci su rotaia, la ricollocazione di attività in RFI (manovra e verifica).

 

-          Assetto dell’Impresa

Non si sono esauriti i tentativi  di rottura dell’unitarietà del Gruppo FS, sono ancora al lavoro i sostenitori dello scorporo di RFI dalla holding FS. Una scelta profondamente sbagliata perché, spezzandone l’unitarietà della principale impresa ferroviaria del paese, lo priverebbe del governo strategico dello sviluppo del trasporto ferroviario e accentuerebbe le difficoltà di fronte al processo di liberalizzazione, elidendo, tra l’altro, le possibilità di compensare, anche e soprattutto sul versante del lavoro, le specifiche, possibili, criticità.

-          2° biennio economico CCNL

    È un appuntamento che i ferrovieri non possono perdere, l’incombente scadenza deve tradurre in concreto le giuste aspettative dei lavoratori sui recuperi salariali, ma richiede una spinta sostenuta da un fronte sindacale il più ampio possibile ed unito. 

Quest’accordo non costituisce quindi un punto di arrivo, ma un punto fermo da cui ripartire ricercando anche schieramenti sindacali più ampi e quindi rapporti di forza più favorevoli ad affrontare i gravi problemi che la liberalizzazione sta ponendo in modo sempre più stringente ai ferrovieri.