Roma, 7 febbraio 2003

Prot.: 046/SG/OR.S.A.

                                                                           Spett.li  Trenitalia SpA

                                                                                         Roma

 

  Divisioni commerciali

              Loro Sedi

 Oggetto: problematiche pdm.

             La scrivente OS denuncia una situazione di particolare disagio del pdm (Divisione Passeggeri) che è costretto a svolgere il proprio lavoro con notevoli difficoltà ogni qualvolta effettua il proprio turno di lavoro con un collega non completamente professionalizzato.

Ribadiamo che la CCS n°  10 del 24. 9. 2002 al punto 5.4.1 ribadisce che l’equipaggio,  sui treni condotti a doppio agente, sia formato da due macchinisti (ambedue primi agenti).

Riteniamo pertanto del tutto inadeguata,  e ne richiediamo il ritiro, la lettera del Responsabile “Divisione Passeggeri Direzione Operativa Produzione e Trazione” (DP/DO.PT.500 del 2.12.2002) che deroga palesemente dalla già menzionata CCS n°10.

Rammentiamo che il servizio si svolge con importanti treni viaggiatori che raggiungono velocità limite e che circolano su linee ad intenso traffico e con differenti e complessi sistemi di circolazione e che spesso il pdm è chiamato ad intervenire in situazioni di emergenza che non ammettono incertezze nelle quali anche l’esperienza assume rilevante importanza.

Sono queste solo alcune motivazioni, comunque sufficienti, per ribadire che non è più possibile accettare equipaggi formati con personale non completamente professionalizzato.

Evidenziamo, anche a tal fine, le problematiche legate al pdm, assegnato alla Divisione Passeggeri, in corso di professionalizzazione.

Professionalizzazione che oltre alla parte teorica si basa su un periodo, fondamentale, di pratica sui treni. Pratica che purtroppo sui treni in parola rischia di esaurirsi nel solo presenziamento in cabina di guida senza mai poter “prendere il banco” (guidare). Infatti imparare a “frenare” (arrestare il treno) non è cosa semplice, così come non è semplice controllare, guidando i mezzi di trazione, la corsa del treno.

Non si può, quindi, pretendere che un macchinista (1° agente), consapevole dei ritmi strettissimi di lavoro, delle velocità molto elevate dei treni, della complessità dei sistemi di circolazione delle linee, delle delicate fasi di arresto dei treni, delle variegate caratteristiche delle locomotive, possa mettere alla guida di certi treni un collega, senza esperienza, in corso di professionalizzazione.

Di conseguenza, purtroppo, agli attuali macchinisti neo-assunti non sarà garantita la necessaria esperienza per divenire “primo agente” pur avendo diritto ad una reale pratica alla guida dei treni.

La descritta fase di formazione è stata sempre garantita individuando servizi specifici e ritenuti idonei a tali fini. Treni ordinari, con velocità relativamente basse, con orari tali da consentire la partenza e la fermata del treno con manovre più blande che di conseguenza permettono la guida, sotto il controllo del 1° macchinista, al personale in corso di  professionalizzazione.

A tali condizioni anche i compiti del 1° agente risultano facilitati avendo tempi e ritmi di lavoro tali da poter assolvere a quanto previsto all’art. 1 comma 6 IPCL (Istruzione Personale Condotta Locomotive).

Riteniamo pertanto necessario che le assunzioni, anche per i problemi richiamati, debbano essere effettuate nelle altre Divisioni e che il ripianamento delle esigenze di personale della Divisione Passeggeri debba avvenire prioritariamente attraverso i trasferimenti ed i passaggi interdivisionali così come tra l’altro previsto negli accordi a suo tempo sottoscritti dalle parti.

Si richiama pertanto al rispettato degli accordi in essere sull’assegnazione del personale alle Divisioni ritenendo le attuali assegnazioni alla divisione Passeggeri, dei macchinisti neo-assunti, provvisorie.

La problematica, tra l’altro, si inserisce in un quadro difficile che non permette al pdm, assegnato a tutte le Divisioni, di poter svolgere il proprio lavoro in condizioni accettabili quali:

  • tempi accessori sempre più ristretti, nonostante venga richiesto da parte dell’impresa un adeguata preparazione preventiva alla “missione” (vedi Disp. Div. Infr. FS N°12/2000).
  • turni di lavoro che non prevedono tempi per il ritiro delle circolari, delle disposizioni di servizio e per l’aggiornamento delle pubblicazioni di servizio. Rammentiamo che l’informazione e formazione del personale è un preciso dovere dell’impresa e devono essere garantite per la sicurezza del trasporto ferroviario (vedi Delibera N°7/2000 e Disp.Div.Infr. FS N°12/2000). L’esperienza maturata ci permette di quantificare in almeno tre ore settimanali il tempo minimo necessario per le indispensabili operazioni in parola.
  • carenza, o mancanza, di strutture logistiche che diano la possibilità di poter custodire le pubblicazioni di servizio, la borsa di lavoro, la divisa di servizio e che siano adeguate per consentire le funzioni di “spogliatoio” anche per poter indossare e dismettere la divisa all’inizio e al termine del servizio.

L’OR.S.A. Ferrovie, per tutte le problematiche sopra descritte, dichiara lo stato di agitazione del pdm tutto e nel richiedere l’attivazione delle procedure di raffreddamento della conflittualità, anticipa che con immediatezza il pdm:

-         non si assumerà alcuna responsabilità sulle informazioni e sull’aggiornamento delle pubblicazioni di servizio che, pertanto, l’impresa dovrà consegnare, aggiornate, al personale all’inizio del servizio.

-         nell’impossibilità  di usufruire di adeguate strutture di servizio non indosserà la divisa di lavoro.

 

Distinti saluti

 

Roma, 7 febbraio 2003

                                                                                            Il Segretario Generale

 (Armando Romeo)