COMUNICATO

  Sicilia: Tragedia sui binari

    Malgrado le richieste, le pressioni, le rimostranze, gli scioperi dei lavoratori direttamente interessati e, come purtroppo oggi si deve ancora una volta amaramente constatare, coinvolti nella sicurezza dell'esercizio, raramente sono state fornite adeguate risposte e adottati gli auspicati, idonei interventi.

    Anzi, più volte, le suddette richieste hanno suscitato ironia ed ilarità nelle controparti (politiche ed aziendali) drogate dall'esclusiva finalità del pareggio contabile e sempre meno sensibili al rischio di retrocedere a 100 e più anni addietro in tema di sicurezza, sostanzialmente, sempre più incanalate nella nefasta scia emulativa dell'esempio delle ferrovie inglesi.

    L'OR.S.A. ormai da qualche anno ha evidenziato il rischio che la liberalizzazione e le esternalizzazioni delle lavorazioni, nella logica del "minor costo", comporta sui livelli di sicurezza, al punto che in alcuni casi si è vista costretta a predisporre, di propria iniziativa, veri e propri vademecum di norme cautelari e di sicurezza.

    Eppure i campanelli d'allarme lanciati dai ferrovieri dell'esercizio, sempre più gravati dalla strutturale, drastica mancanza di personale (particolarmente marcata in Sicilia) e da carenze organizzative, puntualmente segnalate dai lavoratori, erano stati forti e decisi, sovente accompagnati ed enfatizzati da azioni di sciopero, sempre replicate da contromisure meramente "politiche " delle controparti, mai seriamente impegnate a risolvere i concreti problemi sollevati.

    Del resto i gravi ritardi nell'innovazione tecnologica finalizzata ad incrementare considerevolmente il livello di sicurezza, ripetutamente segnalati, erano e sono sotto gli occhi di tutti. Ancora più in particolare per la Sicilia, l'OR.S.A. suonò l' allarme con lettera del 15 maggio u.s., inviata la Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti, al Presidente della Regione e all'Assessore al Turismo e ai Trasporti della Sicilia, in cui si sollecitava l'intervento per il potenziamento della vecchia e decadente infrastruttura ferroviaria siciliana nonché l'adeguamento e l'ammodernamento dell'obsoleto parco rotabile e dei mezzi di trazione ormai da rottamare.

    Oggi, vivendo l'ennesimo, tragico, gravissimo evento catastrofico ferroviario, sarebbe ancora più amara la considerazione di aver avuto la triste premonizione, rimasta, come spesso accade, colpevolmente inascoltata.

    Quello che invece possiamo e dobbiamo energicamente affermare e ribadire è la centralità della sicurezza, richiamando il Governo, le Regioni, l'Azienda FS e le altre aziende di trasporto ferroviario a riconoscere il necessario imprescindibile ruolo di interlocuzione che i lavoratori, in  particolare quelli direttamente coinvolti nell'esercizio, debbono assumere.

 

    Roma, 22 luglio 2002

                                                                                                            La Segreteria Generale