Roma, 16 ottobre 2002

L’OR.S.A. non partecipa allo sciopero del 18

Oggi appare lampante agli occhi dei lavoratori che la difesa dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, è passata in calce alla lunghissima sfilza di motivazioni che sono portate a sostegno della protesta.

D’altra parte, la CGIL ha condiviso con altri Governi atti ed accordi che hanno prodotto seri danni al sistema di tutele sociali e del lavoro rendendolo sempre più precario ed esposto agli arbitrii di controparti sempre più arroganti e sempre meno disposte a rispettare le regole.

Si sta verificando, in questa fase, l’esatto contrario di quanto avveniva ai tempi in cui la CGIL garantiva la pace sociale ai governi amici della precedente legislatura. L’OR.S.A. , fedele alla sua indole di equidistanza e di autonomia rispetto agli schieramenti dei partiti politici, ha espresso in piena libertà le proprie posizioni in tema di tutele del lavoro, non aspettando certamente il cambiamento delle maggioranze parlamentari.

Oltre a queste differenti posizioni sindacali, l’OR.S.A. , non intendendo confondere la sua linea con quella della CGIL, ritiene doveroso ricordare che nelle specifiche questioni categoriali, rispetto alla Filt.-Cgil,permangono profondi divari nell’impostazione  delle politiche contrattuali:

§         Impostazione politica delle divisionalizzazioni, con chiaro e manifesto intento di separazione dei lavoratori rispetto all’unità della categoria ed all’unicità aziendale (anche a scapito dei costi di gestione) finalizzata ad una societarizzazione diffusa e tuttora in corso d’attuazione;

§         Accordo del 23.11.99: con penalizzazioni occupazionali, salariali, flessibilità a tutto campo; mancanza di obbligo di applicazione del CCNL alle imprese che operano nel sistema ferroviario, mercato del lavoro interno ad FS caratterizzato da forti elementi di precarizzazione e da carenza di tutele;

§         Attacchi gratuiti all’OR.S.A. , rinnovati negli ultimi tempi, per aver osato contrastare la politica di liberalizzazione “selvaggia”, indipendentemente dal Governo in carica;

§         Sul CCNL in fase di rinnovo: la stessa Filt-Cgil ha asserito di aver trovato la quadra su una parte dell’articolato contrattuale ed in particolare sugli istituti la cui applicazione renderebbe inutile la stessa tutela dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (meccanismo del comporto mobile in caso di malattia e infortunio; incertezza sul destino degli inidonei, trasferimenti territoriali senza limiti e senza un quadro regolatorio, ecc.)

 

L’OR.S.A. , invece,  si è battuta e continua a battersi per: l’introduzione di una “clausola sociale” che imponga a tutti i soggetti operanti nel sistema dei trasporti ferroviari regole contrattuali per evitare la concorrenza sulla pelle dei lavoratori; un modello di organizzazione del lavoro che garantisca adeguati livelli di sicurezza del servizio ferroviario, il consolidamento dei diritti acquisiti in tema di ferie ed un uso misurato dello straordinario; la difesa del potere d’acquisto dei salari rispetto all’erosione dell’inflazione reale rispetto ad un contratto scaduto da tre anni ed a stipendi fermi da oltre sette anni.

Per queste ragioni, l’OR.S.A. ritiene necessaria un’autonoma azione di lotta, anche a sostegno dell’art. 18, che la Segreteria Generale ha già deliberato di collocare nella prima decade del mese di novembre.

 

                                                                                                           La Segreteria Generale