Roma, 5 agosto 2002                                            

     Prot. 0175/sg/ar

                                                                                  

                       Sig. Guido Abbadessa

                           Segretario Generale Filt

 

       Oggetto: Lettera aperta

   Avendo avuto modo di leggere le Tue esternazioni pubblicate sul numero di luglio del periodico della Filt Lombardia “no Stop”, ci sentiamo sollecitati ad utilizzare questo mezzo di risposta per rendere pubbliche le necessarie puntualizzazioni. Innanzitutto ci compiacciamo del fatto che le difficoltà sui grandi, importanti temi del lavoro tra le Confederazioni non abbiano minimamente scalfito, nel mondo dei trasporti, il rapporto unitario con la Fit, la Uilt e la Ugl.

    E’ un sincero compiacimento che trae origine dalla nostra convinzione, da sempre sostenuta, della necessità di far fronte alle difficoltà, che la vertenza negoziale in corso presenta, con quella necessaria compattezza che gli stessi lavoratori auspicano e reclamano.

   Tuttavia, se da un lato possiamo condividere l’analisi della situazione concernente la contrattazione e dunque comprendere le difficoltà di portare a termine il negoziato, dall’altro restiamo sbigottiti dalle Tue dichiarazioni, insinuanti il dubbio in chi legge, per cui l’OR.S.A. possa essere utilizzata da Confindustria come strumento per scardinare il Vostro rapporto unitario. Tale incauta asserzione, che ci tocca direttamente, richiede una franca, concisa, risposta, che tenga conto, in primo luogo, delle responsabilità storiche e dunque di quelle azioni che hanno solcato profonde spaccature nell’ambito del sindacato in ferrovia, in esito a divaricazioni politiche e sindacali, tutte collocabili, guarda caso, nel periodo di Governo del centro-sinistra.

   In particolare è quel frangente che parte dalla Direttiva Prodi e che si protrae fino alla divisionalizzazione, nel quale il ruolo della Filt è stato palesemente appiattito e schierato a favore degli interessi aziendali e del Governo, malgrado le diverse, contrarie posizioni espresse anche con l’effettuazione di ripetute, partecipate azioni di sciopero, da tutti gli altri sindacati dei ferrovieri, noi, evidentemente compresi. E’ stata quella la fatale evenienza in cui l’Azienda ferroviaria ha iniziato il suo disordinato processo di disarticolazione societaria, malgrado e contro il sindacato (fatta eccezione la Filt) ed i lavoratori , dando in tal modo l’abbrivio ad una fase, quella che ancor oggi è in corso, caratterizzata da atti unilaterali dell’azienda, che relega il sindacato ad un mero ruolo marginale.

   Tornando ai fatti più vicini nel tempo, l’aver lasciato intendere che l’OR.S.A. potesse prestarsi ad azioni strumentali della parte datoriale, non soltanto costituisce un palese travisamento, una vera e propria offesa alla realtà, da tutti i lavoratori conosciuta, ma rappresenta un maldestro, poco credibile, tentativo (non nuovo per la verità) di confondere le carte per offrire una lettura ingannevole ai pochi, eventuali, distratti lavoratori (sempre meno numerosi per fortuna) e addossare sull’OR.S.A. le responsabilità degli insuccessi della trattativa sul CCNL.

   In realtà sarebbe giusto e leale informare correttamente i lavoratori ed ammettere che esistono importanti differenze fra la posizione della Filt e quela dell’OR.S.A. , che traggono motivo di essere dal famigerato accordo del 23 novembre 1999, che ci vide immediatamente dissenzienti, nonostante le pressioni dell’allora Governo in carica, presieduto dall’On. D’Alema, che, al contrario, hanno, evidentemente, trovato ascolto in Voi sottoscrittori. Quell’accordo da noi allora ed ancora considerato sbagliato perché gravemente penalizzante per il lavoro, poiché concedeva drastiche riduzioni del costo del lavoro, complessivo ed unitario, moratorie salariali, pesanti aggravi per i lavoratori in termini di rinunce a tutele e diritti, trascurava che il Governo in carica si impegnasse sulle necessarie, preventive alla contrattazione, clausole sociali, la cui mancanza oggi grava in  modo determinante e negativo sul negoziato.

   Queste sono in verità, le differenze di merito che, ci sembra poter dire dopo affermazioni quali quelle riportate sul predetto periodico, permangono ancora oggi, e questi sono i problemi che, ancora, l’OR.S.A. è determinata  ad affrontare per risolvere, magari attraverso una chiara discussione in categoria che possa ricondurre la compagine sindacale all’unità di obiettivi sui grandi temi, a tutto vantaggio dei lavoratori, e tale da conferire maggior efficacia all’azione sindacale nei confronti di Confindustria e F.S. In ogni caso, comunque, questa è e resta, indipendentemente dal fatto che si tratti su tavoli unitari o separati, la linea che l’OR.S.A. intende perseguire, in ciò legittimata dai lavoratori che ne sostengono la presenza al tavolo delle trattative quale soggetto protagonista del negoziato. 

            Ti porgiamo distinti saluti.

                                                                                                             La Segreteria Generale