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Roma, 26 febbraio 2001
COMUNICATO
n. 39 La
vertenza contrattuale dei ferrovieri è destinata ad inasprirsi nei
prossimi giorni, quando l’organismo direttivo dell’OR.S.A. tornerà a
riunirsi per valutare lo stato delle trattative. Dopo le polemiche sorte a seguito dello sciopero
domenicale dell’OR.S.A. , svolto senza la garanzia dei servizi minimi, ci
si sarebbe aspettati una iniziativa da parte del Ministro Bersani per
evitare che, in assenza di un confronto sui reali problemi del contenzioso
in atto, l’unica alternativa fosse il ricorso ad una nuova giornata di
sciopero. Purtroppo,
a tutt’oggi, il Ministro Bersani che a parole è sempre disponibile alla
mediazione, nei fatti si è espresso soltanto a favore di un nuovo
intervento legislativo per una ulteriore limitazione del diritto di
sciopero. Nel frattempo, oltre alle sette licenze di trasporto ferroviario
già assegnate, ha annunciato la concessione di altre quattro licenze,
accentuando ancora più il disagio esistente nel settore ferroviario,
apertosi ad un processo di liberalizzazione privo di regole. L’OR.S.A. rinnova la richiesta di un CCNL delle
attività ferroviarie da applicare a tutte le imprese del settore, per
evitare il “dumping sociale” sul fattore lavoro e la deregulation che
riduce, come in altri paesi europei è avvenuto, i livelli di sicurezza,
efficienza e qualità del sistema ferroviario. Finora la trattativa per il CCNL del settore
ferroviario, ha visto riuniti intorno al tavolo i sindacati e la sola
Società FS, lasciando fuori tutti gli altri soggetti titolari di licenze
per il trasporto ferroviario di passeggeri e merci. Questa condizione, secondo l’OR.S.A. , non è
rassicurante proprio sulla questione della c.d. “clausola sociale” per
cui, l’assenza d’iniziativa da parte del Governo potrebbe essere
giudicata come fuga dalle responsabilità e, dunque, motivo di
inasprimento della vertenza. D’altra parte, anche le relazioni
industriali, all’interno della Società FS, registrano uno scadimento
tale da richiedere un deciso intervento ministeriale mai, come in questa
situazione, tanto necessario. Non intervenendo fatti nuovi entro mercoledì prossimo, l’OR.S.A si vedrà costretta, suo malgrado, a proclamare una nuova giornata di sciopero presumibilmente collocato nell’ultima decade di marzo. La Segreteria Generale |