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Organizzazione Sindacati Autonomi e di base

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Roma, 1 febbraio 2000                                              

COMUNICAZIONE N. 5/2000

Ferrovia nella bufera, dopo gli scioperi dell’OR.S.A. arrivano anche gli “unitari”

Non c’è voluto troppo tempo per mettere alla prova di tenuta l’accordo del 23 novembre 1999 che in tutta fretta i sindacati unitari avevano siglato con il Governo e con il vertice delle FS. I fatti hanno dimostrato che le ragioni del dissenso dei lavoratori delle ferrovie, portate al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica attraverso gli scioperi che i Sindacati dell’OR.S.A. si apprestano a ripetere dalle 21.00 di giovedì 3 febbraio alle 21.00 di venerdì 4, hanno determinato lo sconvolgimento dei piani contenuti nel contestato accordo del 23 novembre scorso.

Ora, se anche tardivamente, le altre organizzazioni sindacali hanno proclamato per il 18 febbraio un altro sciopero nelle ferrovie, ciò significa, quanto meno, che tra i sottoscrittori di quell’accordo esistono posizioni talmente diverse da indurre i sindacati firmatari a rompere con le FS e con il Governo.

Secondo l’OR.S.A. la dichiarazione di sciopero degli unitari è la manifestazione della debolezza e della scarsa possibilità di tenuta dei sindacati rispetto al crescere del dissenso dei lavoratori sugli accordi firmati. La stessa ordinanza del Ministro Bersani che obbliga i lavoratori delle ferrovie ad assicurare l’esercizio di tutta la rete ferroviaria per tutte le 24 ore di sciopero e non soltanto per i periodi 6.00-9.00 e 18.00-21.00 è la più clamorosa sconfessione dello stesso accordo sui servizi minimi che lo stesso Governo con le OO.SS. e le FS avevano tanto decantato con la sigla del 23 novembre.

L’OR.S.A. ha già deciso di fare opposizione all’ordinanza del Ministro presentando ricorso al Tar del Lazio, ed ha confermato lo sciopero dei ferrovieri a dimostrazione che siamo ormai in presenza di una inaccettabile discriminazione anche nell’esercizio dei diritti costituzionali. Infatti il Ministro dei Trasporti anziché disporre l’ordinanza contro lo sciopero dell’OR.S.A. avrebbe dovuto disporre quella di rinvio dello sciopero del 18 febbraio proclamato in aperta contraddizione delle norme stabilite dalla Commissione di Garanzia e dello stesso protocollo del 23 novembre u.s. Si tratta di un “doppiopesismo” assolutamente inaccettabile per i lavoratori ed incomprensibile per l’utenza ferroviaria e l’opinione pubblica di questo Paese. Spiegare che è sbagliato e illegittimo lo sciopero dell’OR.S.A. mentre è giusto e lecito quello dei sindacati unitari è un compito che, se non fosse parte in causa lasceremmo volentieri al Governo, ma i Sindacati dell’OR.S.A. pensano che Esso non possa continuare ad essere considerato neutro e, pertanto, si sono rivolti alle massime autorità dello Stato auspicando che da queste possa giungere un segnale di moderazione sulla questione delle garanzie costituzionali dei diritti individuali e collettivi.

La Segreteria Generale