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Obiettivo
centrato
Il
significato dell’accordo dell’8 giugno in una nota del Segretario
Generale alle strutture dell’OR.S.A.
L’accordo
siglato il giorno 8/6 dall’OR.S.A. con il Ministro dei Trasporti Bersani,
costituisce un valido punto di partenza per avviare una vertenza di
rinnovo contrattuale che, comunque, si presenta difficile e tortuosa per i
lavoratori e che, proprio per questo, dovrà assorbire la massima
attenzione, unità e coinvolgimento di tutta la categoria. Il
punto di partenza coincide dunque con gli impegni precisi e chiari ora
assunti dal Governo per il tramite del Ministro Bersani. 1. Il primo punto sul quale il
Ministro significativamente e, questa volta, esplicitamente interviene con
un chiaro impegno politico, concerne la c.d. clausola sociale, ossia quel
meccanismo regolamentare attraverso il quale rendere obbligatorio il
contratto unico di settore del trasporto ferroviario, fulcro delle
richieste e rivendicazioni sfociate negli scioperi dei ferrovieri a
partire dal novembre 1999. Va in questa sede ricordato che il D. lgs. n°
422/97 - così come modificato dal D. lgs. 400/99- all’art. 19 lett. l)
impone al contratto di servizio regione/operatore ferroviario, tra i
contenuti, quello dell’ “obbligo dell’applicazione, per le singole
tipologie del comparto dei trasporti, dei rispettivi contratti collettivi
di lavoro, così come sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali
Nazionali maggiormente rappresentative e dalle associazioni datoriali di
categoria”. L’impegno
di estendere un meccanismo analogo alle “imprese ferroviarie che
opereranno in Italia” costituisce la significativa assunzione da parte
dell’organo politico, di una esigenza fortemente avvertita dal mondo del
lavoro. Per
di più, l’ impegno politico assunto dall’organismo dell’esecutivo,
con il suo preciso riferimento (anche testuale: nell’accordo sono
riportati gli stessi termini letterali dell’art. 19 lettera l) al D lgs.
n°
422/97, si pone come esplicitazione e, finalmente, chiarificazione,
dell’indirizzo che il Ministro dei Trasporti intende seguire (adottando
le più opportune ed idonee iniziative regolamentari ovvero legislative)
nel processo di liberalizzazione del trasporto ferroviario. 2. Altro punto estremamente
qualificante dell’accordo è il collegamento logico–causale tra orario
di lavoro contrattuale e gli standard di sicurezza e qualità che dovranno
essere assicurati, in misura non inferiore a quelli previsti dalla
normativa in vigore, accompagnato dall’impegno del Ministro di operare
come organo di controllo su tale aspetto. 3. Finalmente chiaro è altresì
l’impegno del Governo a far sì che il perseguimento dell’equilibrio
di bilancio non determini decurtazioni sul reddito individuale dei
lavoratori ovunque impiegati nel gruppo F.S.: tale impegno lascia dunque
aperta anche la garanzia di adeguamento del reddito al mutato potere
d’acquisto. 4. Il Ministro ha poi
definitivamente chiarito che “eventuali differenze tra la retribuzione
in godimento e quella che sarà determinata dal CCNL di settore” saranno
garantite “sia per la
vigenza contrattuale che per i successivi rinnovi, nonché in caso di
trasferimento e cessione di ramo d’azienda”. Tale,
indispensabile, precisazione, che fortunatamente ribalta, sotto il profilo
della durata temporale, precedenti determinazioni contenute in altri
accordi, facendo riferimento alla retribuzione (globale) in godimento,
lascia impregiudicato (affidandolo al negoziato) l’iter rivendicativo in
corso. Pertanto tali differenze potranno scaturire semmai dalla
identificazione di alcuni meccanismi contrattuali (automatismi) e potranno
trovare la compensazione in un apposito assegno personale pensionabile non
riassorbibile garantito al di là delle vicende societarie, della durata
del CCNL e dei rinnovi successivi. 5. Quanto infine ai limiti temporali per il raggiungimento
dell’equilibrio di bilancio nonché
alle percentuali di riduzione del costo del lavoro, così drasticamente
precisate in altri accordi, l’accordo dell’8/6 OR.S.A. /Ministero dei
Trasporti non ne fa menzione, attribuendo quindi la eventuale analisi e
risoluzione di questi profili alla fase della contrattazione collettiva,
in termini di esito del negoziato. In
quella sede sarà dunque necessario vigilare ed attivarsi (in assenza di
significative innovazione tecnologiche) affinché i livelli occupazionali
e dunque di servizio pubblico ferroviario non vengano pregiudicati e
ridotti, e che, dunque, il fatidico pareggio di bilancio possa trovare
adeguata e realistica risposta in un diverso arco temporale anche
conseguentemente ad un incremento sostanziale dell’offerta (in termini
quantitativi e qualitativi) del servizio ferroviario.
IL
SEGRETARIO GENERALE Armando
Romeo
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