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TRASFERIMENTO
A ITF DI 63.000
FERROVIERI I
nodi vengono al pettine! Le FS accelerano la societarizzazione in un clima
d’incertezza, di confusione ed in assenza di regole sulla
liberalizzazione del sistema ferroviario. E’
stato oggi avviato in sede nazionale l’esame congiunto richiesto dall’OR.S.A.
a seguito della comunicazione con la quale l’Amministratore Delegato ha
informato, ai sensi della legge 29 dicembre 1990 n. 428, articolo 47, le OO.SS. del trasferimento ad I.T.F. (Italiana Trasporti
Ferroviari Spa), mediante contratto di affitto, dell’azienda e delle
attività attualmente svolte dalle F.S. mediante le Divisioni Passeggeri,
Trasporto Regionale e Cargo e dell’Unità Tecnologie Materiale Rotabile. Nel
corso della riunione, i rappresentanti dell’OR.S.A. dopo aver sostenuto
che il processo di societarizzazione è stato avviato in costanza di un
quadro di incertezze e di confusione sia sotto l’aspetto regolatorio che
deve precedere la liberalizzazione del sistema ferroviario, sia per la
mancanza di chiarezza che permane sugli assetti societari del gruppo FS
(ruolo della Holding, società partecipate con la Svizzera e,
prossimamente, con le società di trasporto regionali), hanno chiesto una
serie di garanzie che le due Società -quella cedente e quella
subentrante- non sono state in grado di fornire: ü
Mantenimento
dei livelli occupazionali ü
Mantenimento
dei livelli retributivi ü
Mantenimento
delle tutele assicurative (fondo di solidarietà per i danni erariali,
assicurazione conto terzi, assistenza legale e trattamenti di fine
rapporto) ü
Conferma
delle tutele previste dalla procedure disciplinari (arbitrato, ecc.). ü
Mantenimento
dei trattamenti previdenziali in essere e del Fondo di sostegno La
delegazione dell’OR.S.A. ha inoltre richiesto lo statuto della società I.T.F. al fine di verificarne la ragione
sociale e la missione affidatele dal CdA della FS-Spa e la loro coerenza
con le strategie e gli obiettivi del Gruppo ed il capitale sociale. Ciò
in ragione del giustificato timore dei lavoratori delle ferrovie di
trovarsi di fronte alla classica “scatola cinese” approntata per
mascherare una più diffusa societarizzazione da realizzare,
prossimamente, con la trasformazione delle Divisioni commerciali in
altrettante società. Infatti della nuova società non è dato ancora
sapere, al di là delle persone che compongono il CdA, quale sarà la sua
influenza strategica sulle tre Divisioni che conservano tutte le loro
prerogative, tali e quali, come previsto nei rispettivi ordini di servizio
del 7 maggio 1999. Non si conoscono, con esattezza, la durata ed il costo
del canone di affitto, gli elementi che concorrono alla formazione del suo
bilancio ed il livello di coordinamento strategico con l’altra società
(Rete) e la stessa Holding che si è appreso trattarsi di una terza società
della quale, tuttavia, non si conoscono dimensione e ruolo. In
questo ambito è stato espresso il nostro giudizio di insoddisfazione per
il richiamo fatto nelle lettera dell’A.D. agli accordi del 23.11.1999 e
successivi (non firmati dall’OR.S.A. ) nei quali sono previsti, tra
l’altro, il taglio del 18-20% del costo del lavoro; la trasformazione di
una parte dell’attuale retribuzione in E.R.I. (Elemento Retributivo
Individuale) garantito soltanto fino alla scadenza del 2003 ma non
l’operatività della c.d. “clausola sociale” per effetto della quale
le imprese che intendano svolgere attività ferroviarie siano obbligate ad
applicare il CCNL di sistema. La
richiesta dell’OR.S.A di inserire nel verbale d’incontro i riferimenti
volti ad assicurare i ferrovieri circa le suddette questioni
è stata negata dai rappresentanti delle due società
a conferma che il trasferimento dei lavoratori FS ad ITF avviene in
una situazione di incertezza e di fretta. Tali elementi, aggravando i
motivi del dissenso, inducono
l’OR.S.A a confermare lo
sciopero programmato dalle ore 21.00 del 13 alla stessa ora del 14 maggio
p.v. che si svolgerà senza la previsione di servizi da garantire. Roma,
10 maggio 2000
La Segreteria Generale |