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Non
ve la raccontano giusta!
Il negoziato per il contratto collettivo non sta
andando proprio come dicono loro! L’aver recuperato “in extremis”
nella piattaforma unitaria (?) le due fondamentali tutele assicurate
grazie all’accordo dell’8 giugno con il ministro dei trasporti dopo
ben cinque scioperi nazionali:
ü
la
c.d. “clausola sociale”;
ü
e
la garanzia della retribuzione anche in caso di cessione o trasferimento
di ramo d’azienda, sia per questa vigenza contrattuale che per i
successivi CCNL;
non ha cambiato l’atteggiamento di fondo
dell’impresa FS-Spa e di Agens che ora intendono passare all’incasso
rivolgendosi direttamente alle Confederazioni, quali garanti delle
concessioni fatte con l’accordo del 23.11.99.
Inutile mescolare le carte: il documento consegnato
da Agens il 13 ottobre è autentico ed ufficiale! E per ammissione della
delegazione confindustriale “le distanze tra le parti (Agens e
Confederazioni) si stanno colmando”. Quindi, le chiacchiere stanno a
zero, con il contratto collettivo si sta tentando di far regredire i
ferrovieri sia sul piano delle tutele contrattuali, sia sotto l’aspetto
dell’unità della categoria. E’ inutile tentare di attenuare i toni e
sfumare le polemiche, le cose stanno esattamente in questi termini.
Ora per mistificare la realtà tentano di imbonire i ferrovieri con
la
Befana elettorale
a ridosso delle elezioni delle RSU. Che furbata!
Sulla questione dell’accordo firmato dai
sindacati confederali il 23
ottobre occorre fare un breve commento. L’accordo sul premio di
risultato è l’esatta proposta che la FS-spa aveva posto sul tavolo fin
dall’aprile scorso. Perché non accettarono subito di sottoscrivere
l’accordo? ritardando di sette mesi l’erogazione del premio e
lasciando che la società lo collegasse all’accordo sui nuovi sistemi
d’assunzione con i contratti a tempo determinato senza limitazioni per i
profili dell’esercizio e di durata (prima era massimo quattro mesi
rinnovabile per una sola volta)?.
La spiegazione è semplice: l’accordo è il
primo tassello della riduzione del costo del lavoro. Poi arriverà il
resto! Dall’accordo in questione, intanto, è stato tolto il punto
relativo alla interruzione e ricostituzione del rapporto di lavoro in
Trenitalia. Perché?.
Sentiamo puzza di bruciato! Speriamo che CGIL, CISL e
UIL non pensino di firmare un accordo di categoria come quello che hanno
sottoscritto per i lavoratori di di Telecom (-25% del salario).
Roma, 24 ottobre 2000
LA SEGRETERIA GENERALE
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