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FILT/CGIL - FIT/CISL - UIL Trasporti - OR.S.A. Ferrovie - FAST Ferrovie - UGL A.F.
Roma, 8 febbraio 2007
On. Enrico Letta Presidenza Consiglio dei Ministri
On. Alessandro Bianchi Ministro Trasporti
On. Cesare Damiano Ministro del Lavoro
On. Antonio Di Pietro Ministro Infrastrutture
On. Pierluigi Bersani Ministro Sviluppo Economico
p.c. On. Meta Michele Pompeo Presidente IX Commissione Trasporti Camera dei Deputati
Sen. Anna Donati Presidente VIII Commissione Lavori Pubblici e comunicazione Senato della Repubblica
Oggetto: regolazione del trasporto ferroviario e ridimensionamento produttivo di FS
Le Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Ferrovie, Ulg-AF e Orsa-Ferrovie, con la lettera inviata al Governo il 19 dicembre u.s., hanno denunciato la grave situazione esistente nel trasporto ferroviario ed hanno avanzato proposte con l’obiettivo di modificare uno stato di cose che rischia di produrre ulteriori squilibri nel già disastrato sistema dei trasporti nel nostro Paese, insieme a pesanti effetti sul lavoro.
La gravità della crisi FS e la necessità di sostenere gli investimenti infrastrutturali non hanno ancora trovato risposte capaci di riavviare un processo positivo.
Nel contempo gli effetti del processo di liberalizzazione non regolamentato anche sul versante del lavoro, già avanzato nel trasporto merci e nel trasporto regionale, si annunciano ora nel trasporto passeggeri a media e lunga percorrenza, confermando l’urgente necessità di introdurre radicali correzioni, prima che i danni per il Paese e per i lavoratori siano irreparabili.
I nuovi operatori si inseriscono, ovviamente, solo sulla parte commerciale che può garantire un utile alle imprese concorrenti mentre a carico di Trenitalia rimane tutto il servizio, considerato universale, che non è sussidiato dai trasferimenti pubblici e che grava pesantemente sul bilancio della stessa Trenitalia lasciando presagire una drastica riduzione dei livelli di produzione e dei livelli occupazionali.
Le linee di Piano d’Impresa presentate al Sindacato dall’Amministratore Delegato, Ing. Moretti, contengono ancora una preoccupante incertezza sui livelli di produzione ai quali si attesterà Trenitalia.
La conseguenza può essere un consistente taglio dei livelli di produzione, che gli organi di stampa si sono affrettati a tradurre in esuberi di personale e che se dovessero corrispondere al vero come Sindacato non potremmo che contrastare.
Il Sindacato è disponibile al confronto a condizione che ci siano le garanzie di sviluppo del trasporto ferroviario e che non vengano messe in discussione la struttura integrata del Gruppo FS e i suoi livelli di attività.
Il Piano d’Impresa, invece, rimane ancora pesantemente condizionato. Infatti il servizio universale riconosciuto dai trasferimenti dello Stato verso FS riguarda esclusivamente il trasporto regionale, la continuità territoriale con le isole e una quota ridotta del servizio passeggeri a lunga e media percorrenza.
Una quota consistente del trasporto merci e del trasporto di media e lunga percorrenza che riguarda i treni a domanda debole, gravano pesantemente sul bilancio di Trenitalia.
La modalità con la quale è stata fatta la liberalizzazione rende drammaticamente evidente il rischio di tenuta dei livelli produttivi del Gruppo, non essendo previsto, nelle regole fino ad oggi vigenti, che le aziende ferroviarie, insieme ai servizi commercialmente utili, svolgano anche dei servizi che i cittadini richiedono, ma che non hanno sostenibilità economica.
Tutto questo avviene in mancanza di regole omogenee sul lavoro che favoriscono le capacità competitiva delle nuove imprese a discapito delle condizioni di lavoro e di conseguenza della stessa sicurezza del trasporto ferroviario.
Le Segreterie Nazionali hanno chiesto con la citata lettera del 19 dicembre u.s. l’apertura di un tavolo di confronto sulle modalità con le quali la liberalizzazione del trasporto ferroviario si sta sviluppando, sulle necessarie correzioni e sulle clausole sociali a tutela del lavoro.
Nello scorso mese di gennaio hanno inviato le linee guida per il rinnovo del Contratto delle Attività Ferroviarie sollecitando il Governo a farsi promotore del necessario confronto con tutti i soggetti interessati affinché le regole contrattuali vengano inserite nel sistema di regolazione del mercato ferroviario.
L’azione del Governo è indispensabile per garantire ai cittadini un adeguato livello di servizio, per sostenere la tenuta produttiva del Gruppo FS e per favorire lo sviluppo di un sistema dei trasporti equilibrato che assegni al trasporto ferroviario un ruolo centrale nel riequilibrio intermodale.
Le Segreterie Nazionali confermano la richiesta di un urgente incontro, evidenziando che in assenza dell’iniziativa richiesta, saranno costrette ad indire le opportune azioni sindacali.
p. Le Segreterie Nazionali
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