Informativa su incontro del 24 gennaio con il Responsabile della Divisione Passeggeri di Trenitalia, Giovanni Cassola.

 

 

Lo scorso 24 gennaio 2007 si è tenuto un incontro tra le OO.SS. ed il neo responsabile della Divisione Passeggeri, Dott. Giovanni Cassola.

L’incontro è stata l’occasione per la presentazione del nuovo direttore  e per lo scambio  di opinioni circa lo “stato di salute” di Trenitalia ed in particolare della Divisione Passeggeri.

Va subito rilevato che finalmente ci è sembrato di  aver di fronte un “responsabile” di provata e lunga esperienza nelle Ferrovie, con pregressi incarichi dirigenziali in settori nevralgici dell’esercizio, circostanza che ci induce a considerazioni positive.

La discussione si è poi incentrata soprattutto sulla crisi finanziaria di Trenitalia, relativamente alla quale nel far presente che il dissesto in cui versa l’impresa non è imputabile in nessun modo  ai lavoratori, abbiamo sottolineato come i ferrovieri abbiano generalmente subito un peggioramento in termini di condizioni di lavoro e di salario.

Ai temi che vanno affrontati  relativi al personale, da quello delle biglietterie a quello dell’assistenza a terra, della manutenzione, per finire al macchina e viaggiante, si aggiunge il  problema delle Relazioni industriali, non idonee (e non solo nella divisione Passeggeri) a fornire adeguata risposta alle esigenze del lavoro..

 

Relativamente  all’assistenza abbiamo sostenuto che occorre individuare prioritariamente compiti, mansioni e declaratorie degli addetti; che siano garantiti i presupposti per giungere all’unificazione delle attività di assistenza/accoglienza, supporto disabili (con la definizione di un ambito geografico che comprenda grandi impianti e le stazioni satelliti). Inoltre il servizio di assistenza va strutturato in Presidi territoriali, con addetti qualitativamente formati (vedi Floor Manager) e quantitativamente idonei alla produzione degli  Impianti dipendenti.

 

 

In ordine alla Vendita diretta il sindacato, nell’auspicio di un rilancio delle attività di vendita mediante una diversificazione ed articolazione del prodotto venduto (da non limitare dunque ai titoli di viaggio) ha sottolineato l’inaccettabilità che negli atri delle stazioni vendano biglietti e prodotti ferroviari agenzie di viaggio o società a partecipazione FS e che la biglietteria provveda ai rimborsi ed alle modifiche d’itinerario. Il persistere di tale situazione realizza una chiara scorretta concorrenza interna, che rappresenta un indice e nel contempo una concausa al declino degli introiti, strumentalmente utilizzabile come pretesto per prospettare una futura esternalizzazione di questa attività.

 

 

Per quanto riguarda pdm e pdb abbiamo rimarcato per l’ennesima volta le carenze sinteticamente riportate:

A)    le segreterie amministrative devono rapportarsi con il PdM PdB nell’arco dell’intera giornata lavorativa (oggi in alcune realtà sono aperte dalle ore 09.00 alle 11.00);

B)     mancata comunicazione delle disposizioni di RFI ogni 6 mesi con relativa, adeguata, formazione professionale;

C)    non conformità al CCNL dei turni non concordati;

D)    impropria utilizzazione degli apprendisti.

Abbiamo poi evidenziato un’intollerabile situazione logistica che in particolare interessa pdm e pdb: dormitori fatiscenti, strutture destinate alla refezione inqualificabili, ridicola istituzione di una  smart card per la fruizione del pasto.  Abbiamo poi sottolineato la esigenza di conoscere lo stato di dei mezzi di trazione per quanto concerne la disconnessione del Vacma dal SCMT.

 

Riteniamo sia necessario stanziare adeguate sale sosta PdM e PdB e con standard minimi di qualità, Per quanto concerne la fruizione del pasto l’unica soluzione plausibile è quella di reintrodurre su tutto il territorio nazionale i rimborsi a piè di lista. Ovviamente i turni debbono avere al loro interno soste sufficienti per la fruizione del pasto.

 

Sappiamo tutti che i processi di liberalizzazione in atto, che ci stanno travolgendo, pongono problemi seri per i lavoratori che li subiscono.

 

La liberalizzazione del trasporto merci, dimostra che la concorrenza è stata introdotta solo sul fattore di lavoro: contratti individuali, orari di lavoro, salari insufficienti e soprattutto poche tutele.

 

Leggiamo che addirittura il presidente di Confindustria intende partecipare al mercato del trasporto ferroviario: ci auguriamo che l’attuale Governo, sul fronte delle liberazioni del trasporto su ferro, segua almeno le indicazioni di Strasburgo e soprattutto che istituisca, la c.d. Clausola Sociale, per l’efficacia e l’obbligatorietà del CCNL delle attività ferroviarie per le Imprese che opereranno nel settore.

 

In tal modo  la concorrenza potrà dirigersi a rendere competitive le Imprese su parametri  di qualità (di cui la sicurezza è i primo e fondamentale, imprescindibile aspetto), regolarità del servizio e non sul “dumping salariale”.

La nostra O.S. ha ribadito al Responsabile Aziendale di non aver pregiudizi verso il “nuovo”, e la propria disponibilità a discutere anche di nuove organizzazioni del lavoro dei ferrovieri, purchè in un quadro contrattuale che una volta per tutte risolva positivamente le problematiche sopra esposte oltre alle storiche riguardanti l’inidoneità e le attività usuranti. Il personale ha bisogno di tutele e di certezze ed ogni tentativo di oltrepassare la soluzione dei problemi sopra evidenziati senza risolverli è destinato all’insuccesso.

La complessa vertenza sicurezza – vacma -  licenziamenti sta a dimostrare che solo con il coinvolgimento dei ferrovieri e la loro convinta partecipazione ai processi si possono ottenere risultati.

 

La riunione si è chiusa con l’intento di affrontare in maniera concreta le tematiche sopra esposte, chiaramente tutto ciò avverrà a valle dell’incontro con l’A.D. Moretti che si terrà il prossimo 2 febbraio.

 

La Segreteria Generale