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Roma, 27 aprile  2006

  

                                                                  Ing. Elio Catania 

                                                                  Amministratore Delegato

                                                                  Gruppo FS SpA

 

 

Oggetto: situazione Gruppo FS

 

 

 

         In più occasioni il sindacato ha espresso preoccupazione per la situazione in FS e chiesto, anche attraverso richieste formalizzate con lettere unitarie,  che venissero rese note le azioni intese a far uscire l’azienda da una crisi che appare sempre più grave.

 

         I dati relativi  ai bilanci, che sono stati anticipati ai  mezzi di informazione presentano una situazione di grandissima preoccupazione per il futuro dell’azienda e  dei lavoratori.

 

         Quanto è stato reso noto relativamente al bilancio consuntivo 2005 e al previsionale 2006 conferma l’allarme per un futuro pesantemente condizionato da questo stato di cose.

 

         Appare evidente come l’assenza di interventi tempestivi, la mancata messa in atto di piani industriali in grado di invertire la tendenza negativa, hanno progressivamente aggravato la situazione.

 

         Sono ormai trascorsi molti mesi dalle promesse dei piani di sviluppo di cui al sindacato erano state comunicate  generiche  linee di indirizzo,  sovraccaricate di ottimismo. Le stesse cose erano state dette ai giornali.

 

         Oggi, i conti stanno purtroppo facendo giustizia di un ottimismo non  sostenuto da adeguati piani industriali e dal sostegno dei necessari investimenti.

 

         Sulla situazione già precaria è intervenuta l’ultima Legge Finanziaria che ha tagliato le risorse per gli investimenti e i trasferimenti in conto esercizio, con un aggravio esorbitante sul bilancio del 2006.

 

         Davanti a questa azione distruttiva  del Governo  il gruppo FS ha accettato in silenzio, con un sostegno subalterno che lascerà il segno sul futuro di FS.

 

         Il sindacato ha denunciato la gravità delle legge, ha rivendicato piani di investimento e di sviluppo in grado di superare la crisi, ha dichiarato la disponibilità a fare la propria parte nell’ambito di un piano di impresa credibile  e finalmente reso noto.

 

         Non c’è stato nulla di tutto questo, le poche occasioni di incontro sono rimaste nell’ambito di una comunicazione aziendale che non ha mai registrato le proposte e le richieste sindacali.

 

         Dopo le diverse azioni di lotta e gli accordi sottoscritti, che dovevano cambiare l’assetto del sistema relazionale in FS, dobbiamo registrare la permanente indisponibilità ad una reale qualificazione delle relazioni sindacali, attraverso il riconoscimento del ruolo fondamentale del lavoro, in una grande azienda di servizi che svolge una funzione fondamentale nel sistema dei trasporti nel nostro paese.

 

         Adesso, davanti all’incalzare della crisi,  respingiamo fermamente qualsiasi tentativo di caricare sui lavoratori il peso di un dissesto che appare ormai fuori controllo.

 

         Le Segreterie Nazionali rivendicano chiarezza sullo stato delle cose, sui bilanci e sulle azioni che si intendono predisporre.

 

         Respingiamo in ogni caso  piani di ristrutturazione che intendano far pagare ai lavoratori il conto  della crisi in atto.

 

         Alla stessa maniera le Organizzazioni  Sindacali si opporranno ad interventi,  che utilizzando la crisi in atto, intendessero mettere in discussione l’unitarietà del Gruppo attraverso interventi sull’assetto societario.

 

         Nello stesso tempo riteniamo che sia minimamente necessario, da parte di FS, dare piena attuazione agli accordi sottoscritti, insieme alla messa da parte di atteggiamenti controproducenti come quello di innescare scontri sindacali sul delicato tema della tecnologia di sicurezza, rispetto al quale  bisogna solo applicare gli accordi, ritirando provvedimenti disciplinari fuori misura come il licenziamento del macchinista De Angelis.

 

         Per queste ragioni le Segreterie Nazionali, in assenza di segnali  di cambiamento a tutela del futuro del lavoro e dell’azienda, metteranno in atto tutte le iniziative di mobilitazione e di lotta che  si renderanno necessarie.