Consiglio Federativo OR.S.A. Ferrovie

del 17 marzo 2006

  

   In data odierna il Consiglio Federativo dell’Orsa-ferrovie ha affrontato i temi connessi all’attuale situazione del trasporto ferroviario ed ha espresso preoccupazioni e critiche nei confronti della Società FS, del tutto priva di un organico e affidabile Piano Industriale, per i ritardi nel recupero di efficienza del ciclo produttivo, malgrado i recenti accordi sottoscritti con le OOSS.

  

   A fronte delle esigenze di riequilibrio modale nel settore dei trasporti, si è evidenziata la necessità di rilanciare gli indirizzi delineati dal Piano Generale dei Trasporti nel 2000, che finora è rimasto accantonato ma che occorre invece riprendere in concreto, soprattutto in ordine alle clausole sociali  a tutela del lavoro.

 

   Proprio la carenza di indirizzo nella politica del trasporto ha consentito una caotica gestione del sistema ferroviario, che ha trovato il suo culmine nella penalizzazione al medesimo derivata dai pesanti tagli della finanziaria, fonte di severi problemi amministrativi e di bilancio per la principale impresa ferroviaria italiana.

 

   Nell’ottica di un imprescindibile riequilibrio modale nel trasporto, il Consiglio Federativo ritiene del tutto insufficienti le azioni poste in essere da FS, ai fini del superamento della originaria missione ristretta al trasporto ferroviario, per proiettarla invece  verso la sua caratterizzazione di impresa-soggetto logistico:  FS ancora non ha affrontato il confronto per definire il nuovo modello articolato in hub e piattaforme logistiche, precondizione per definire il punto di partenza per il successivo cambiamento.

   Su tutte le altre questioni aperte, il Consiglio Federativo ritiene necessario proseguire rapidamente il confronto.

 

   Sulla manutenzione rotabili, il Consiglio Federativo evidenzia che ancora si registrano evidenti ritardi nel processo di reinternalizzazione delle attività e nella ridefinizione del ciclo produttivo che vanno rapidamente sanati con azioni concrete da parte di Trenitalia.

 

   Anche sulle attività di vendita ed assistenza, il Consiglio Federativo ritiene indispensabile ricondurre nell’ambito del confronto nazionale la determinazione di un reticolo di punti di vendita ed assistenza, operando in una logica di potenziamento in ambito FS delle attività  e non di dismissione delle medesime.

 

   Riguardo alla tematica della vigilanza delle linee, confermando le preoccupazioni espresse con la nota unitaria dell’8 marzo scorso, il Consiglio Federativo sottolinea l’esigenza che la Direzione Manutenzione riveda l’impostazione applicativa della disposizione RFI n. 60/2005, al fine di garantire la sicurezza dell’esercizio.

 

   Quanto al Piano industriale della Navigazione, il Consiglio Federativo considera che debba essere ricondotto nell’ambito del confronto sul Piano industriale dell’intero gruppo, ricercando soluzioni a difesa dei volumi di produzione e dei livelli occupazionali, esaminando ed auspicabilmente superando il problema del precariato, ponendo in essere le iniziative sindacali per indurre le Regioni interessate (Calabria e Sicilia) ad impegnarsi su un contratto di servizio con R.F.I.

 

   Riguardo alla questione SCMT e SCC, il Consiglio Federativo considera positivo il raggiungimento dell’obiettivo consistente nel progetto di attrezzaggio dell’intera rete ferroviaria con le suddette apparecchiature, ed il superamento del disegno iniziale di dotare con attrezzature di sicurezza soltanto una parte della rete (circa 10.500 km su 16.000), trascurando i rimanenti (5.500 circa), per i quali nessun sistema tecnologico  era previsto.

   In quest’ambito, il Consiglio Federativo, mentre conferma gli obiettivi fissati dagli accordi del 19/04 e del 23/06/2005, ove ritengono indispensabile la ricerca di soluzioni tecnologiche non invasive che non richiedano l’intervento da parte del macchinista, considera positivamente il superamento dell’apparecchiatura VACMA e la sua sostituzione, nell’immediato, con strumenti in fase di sperimentazione, e rivendica il rispetto degli accordi sottoscritti, da attuare attraverso concrete azioni consequenziali, volte ad interrompere l’ingegnerizzazione del VACMA, e a dare pertanto corso al disgiungimento dello stesso dai sistemi di sicurezza (SCC e SCMT).

 

   Sull’incombente pre-esercizio del SCC previsto in Sardegna ed in Sicilia, il Consiglio Federativo, mentre considera positivo l’attrezzaggio delle tecnologie di sostegno alla condotta,  non può accettare che esso avvenga in presenza del VACMA.

 

   L’Orsa-ferrovie rivendica pertanto che il disgiungimento dal VACMA preceda l’avvio del preesercizio.

 

   Anche in materia di sicurezza il Consiglio Federativo chiede all’organo competente di riconsiderare la disposizione del cd Verde–verde, perché la considera pregiudizievole al buon andamento del servizio ferroviario.

 

   Riguardo al licenziamento del nostro collega Dante De Angelis, il Consiglio Federativo, nel confermargli la solidarietà ed il sostegno già espressi in precedenza, s’impegna a vigilare affinché il percorso convenuto tra OOSS e Impresa, proteso al suo reintegro nel posto di lavoro, produca l’effetto positivo rivendicato, in tempi necessariamente rapidi.

Nei prossimi giorni si terrà l’incontro tra i legali delle parti.

 

Roma, 17 marzo 2006