Comunicato della Segreteria Generale

del 20 ottobre 2005

 

 

Il processo di liberalizzazione del mercato del trasporto ferroviario in atto sta generando, come prevedibile, disastrose situazioni di concorrenza, che si traducono esclusivamente nella compressione dei salari, dei livelli occupazionali e nel peggioramento delle condizioni dei ferrovieri.

 

Da tempo chiediamo al Governo ed al Parlamento interventi legislativi a tutela del lavoro, del reddito e dei diritti dei lavoratori.

 

A queste problematiche si aggiungono le questioni del Gruppo FS e l’esigenza di eliminare il lavoro precario in ferrovia.

E’ questo un qualificante punto di snodo per il sindacato, così come importanti restano i primari problemi legati alla sicurezza e al rilancio del trasporto con particolare riferimento al segmento del traffico delle merci.

 

L’azienda non ha dato alcun segno di riscontro alla nota inviata il 5 ottobre dalle Segreterie Nazionali delle OS, preoccupate della grave situazione in cui versa il gruppo FS.

 

Il confronto con l’impresa è sostanzialmente fermo e gli accordi sottoscritti restano tuttora disattesi generando preoccupazioni tra i lavoratori.

Si riscontrano gravi ritardi nell’ applicazione delle disposizioni contrattuali e relativamente a quanto concordato in materia di Vacma/Scmt, in particolare per quanto concerne il disgiungimento ed il blocco dell’ingegnerizzazione dell’apparecchiatura.  

 

Tutto questo evidenzia non solo una crisi del sistema relazionale nelle ferrovie, ma temiamo di trovarci dinanzi ad una crisi gestionale caratterizzata da interventi scoordinati e comunque tali da comprimere la produzione dei treni e quindi i servizi.

 

La scelta di sopprimere 38 treni di lunga percorrenza del servizio notte, addirittura sostituendoli con servizio bus; la prospettiva di ridurre la composizione di altri 174 (complessivamente per ben oltre 500 carrozze), nel tentativo dichiarato di migliorare la loro pulizia, non appare nè chiara nè condivisibile. Anzi tale scelta appare strumentale alla compressione della produzione, per far fronte alle oramai croniche carenze di personale e per mascherare l’incapacità di fornire un servizio adeguato alla clientela, che da provvedimenti di tal genere viene ulteriormente penalizzata.

 

Questa situazione, già di per sé grave, rischia di divenire drammatica ove dovessero realizzarsi i tagli previsti dalla legge finanziaria in approvazione in sede parlamentare.

 

Tagliare infatti circa 569,9 Mln di euro sugli stanziamenti conto esercizio, significa ridurre di oltre il 30 % le risorse destinate alla manutenzione ordinaria della rete, i contributi al trasporto merci, i contratti di servizio del Trasporto regionale nelle regioni a statuto speciale, l’accompagnamento treni notturni, gli sconti per la trazione (il K2: compensazione pedaggi per arretratezza tecnologica rete) aumentando così i costi d’esercizio.

 

Inoltre, la riduzione degli investimenti in conto capitale, per gli importi di 1.757 Mln di euro nel 2006, di 2.950 Mln nel 2007, di 14.050 Mln di euro nel 2008, per posticiparli negli anni successivi al 2009, significa non garantire nemmeno le risorse per la manutenzione straordinaria, bloccare i programmi di potenziamento e innovazione tecnologica della rete ferroviaria, riportare nuovamente lo sviluppo del trasporto ferroviario su un “binario morto”.

 

Il tutto potrà poi ulteriormente aggravarsi con i tagli ai finanziamenti alle Regioni, che potranno concretarsi in minori servizi di trasporto ferroviario regionale nelle regioni a statuto ordinario.

 

Quindi quel piano di sviluppo, già poco credibile e mai socializzato, ma solo annunciato dall’ing. Catania, non trova  riscontro nell’attuale realtà, nè in prospettiva, poiché temiamo che i tagli sopra ricordati possano essere utilizzati per comprimere ulteriormente i servizi.

 

Tale situazione appare più grave se si considera che i lavoratori delle pulizie ferroviarie da ben due anni attendono gli aumenti salariali contrattuali e si richiede con forza, che ad essi vengano riconosciuti gli incrementi economici ed immediatamente applicato il CCNL delle Attività Ferroviarie.

 

La Segreteria Generale dell’OrSA-Ferrovie, a fronte della degradata situazione sopra evidenziata, ritiene necessaria una generale e straordinaria mobilitazione dei lavoratori per imprimere un cambio di fase nel sistema relazionale, un recupero di attenzione verso i problemi della sicurezza del lavoro e della circolazione, per cambiare la finanziaria, per applicare il CCNL delle Attività ferroviarie ai lavoratori delle pulizie ferroviarie, per le Clausole Sociali.

 

Per quanto sopra esposto appare indispensabile lo Sciopero Generale del 25 novembre 2005 e, in tale ottica, la Segreteria Generale dell’OR.S.A. -ferrovie propone alle altre OS di ampliare la durata dell’azione di sciopero all’intera giornata lavorativa e di impegnarsi in un capillare calendario d’assemblee su tutto il territorio nazionale non escludendo la possibilità, prima dello sciopero generale, di una ulteriore azione di mobilitazione.

 

Nel frattempo l’Orsa-Ferrovie, nell’intento di sostenere la corale richiesta delle RSU/RLS e delle Segreterie Regionali, invita a proseguire con determinazione le azioni sindacali in essere su tutto il territorio nazionale.

 

Roma, 20 ottobre 2005                      

 

LA SEGRETERIA GENERALE