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Organizzazione Sindacati Autonomi e di base

Settore ferrovie      FISAFS - COMU - UCS - SAPEC- SAPENT

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SEGRETERIA GENERALE – 00185 - Roma, via Magenta n.13 – Tel. 06/4456789 – Fax 06/44104333

SCIOPERO NAZIONALE

dalle 21.00 del 13 alle 21.00 del 14 maggio 2000

(Lo sciopero viene effettuato senza la garanzia dei servizi minimi nel rispetto della Delibera della Commissione di Garanzia che, malgrado l’approvazione delle legge n. 83/2000 di modifica della legge 146/90, proroga per sei mesi gli accordi di settore valicati. Pertanto non sono previste norme tecniche particolari salvo la conferma dei treni da portare a destinazione nell’ora di cuscinetto.)

 

Contro l’accordo del 23.11.1999,

per rivendicare:

Ø      Un CCNL unico la cui applicazione sia obbligatoria per tutte le imprese che intendano esercitare attività ferroviarie o complementari al servizio ferroviario per evitare la concorrenza sleale nel mercato del lavoro;

 

Ø      Il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. La definizione dei nuovi fabbisogni di personale deve essere frutto di una vera analisi degli obiettivi di produzione rispetto ai modelli di organizzazione del lavoro dei singoli settori lavorativi.

 

Ø      La difesa reale del salario dei lavoratori delle FS. Il nuovo inquadramento dei ferrovieri nella eventuale nuova scala classificatoria non dovrà prevedere arretramenti salariali per i lavoratori delle FS. La ridefinizione dei meccanismi contrattuali, qualora dovessero determinare  differenze retributive, dovrà comportare la compensazione mediante un assegno personale pensionabile, non riassorbibile, garantito fino all’estinzione del rapporto di lavoro, anche nel caso di trasferimento del dipendente per cessione di ramo d’impresa.

per respingere:

ü      L’attacco ai diritti acquisiti dai lavoratori in anni di lotte sindacali;

ü      Le iniziative unilaterali della Società FS;

ü      La mancanza di regole e di trasparenza.

 

A tutte queste motivazioni si aggiunge ora l’accelerazione del processo di societarizzazione che è stato attivato prima ancora che siano stati chiariti gli aspetti fondamentali del processo di liberalizzazione:

- non è stata definita la normativa per la concessione delle licenze per il trasporto ferroviario    (mentre già si sono costituite nuove Società che chiedono di accedere alla rete);

- non è stato nominato il garante per la gestione degli accessi all’infrastruttura;

-   non sono stati definiti gli ambiti della circolazione ferroviaria (nazionale, regionale, locale);

-  non sono stati assunti obiettivi nel PGT volti ad assicurare un effettivo riequilibrio modale a favore del trasporto ferroviario.

Questa situazione, in assenza di una seria iniziativa del Governo per ricondurre la controversia sul futuro delle FS all’interno di una strategia politica di quadro, rischia di far precipitare la Società (attualmente impegnata solo in opinabili campagne d’immagine) a livelli di azienda decotta, con conseguenze disastrose per i propri dipendenti e per l’intera comunità.

Roma, 9 maggio 2000                                                                   LA SEGRETERIA GENERALE