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Organizzazione Sindacati Autonomi e di base

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Roma,  2 febbraio 2000                                                                                

INCREDIBILE MA VERO

La clamorosa posizione assunta dai sindacati confederali che oggi chiamano i lavoratori a scioperare alla fine di febbraio contro se stessi,  per farsi ridurre lo stipendio, per tagliare sul costo del lavoro e sui livelli occupazionali, per farsi ridurre le ferie, per abolire gli automatismi retributivi, per farsi ridurre il TFR e per altre cose del medesimo tenore, in altri termini a scioperare per sostenere il pessimo e gravemente peggiorativo accordo, da essi sottoscritto, del 23 novembre 1999, raggiunge il paradosso.

Gli stessi confederali peraltro, che reclamano l’applicazione di quel disastroso accordo, proclamano un’azione di sciopero al di fuori delle regole da essi stessi sottoscritte secondo le quali tra l’effettuazione di uno sciopero e la proclamazione del successivo debbono intercorrere dieci giorni.

Alla faccia della coerenza!

Certo in questo bel Paese tutto è possibile; persino che una Commissione, come quella costituita ex lege 146/90, definita di “Garanzia”, dai componenti non troppo imparziali, non intervenga su questa lampante e macroscopica violazione, pur avendo in altre occasioni infierito, in circostanze per di più dubbie, nei confronti di Organizzazioni sindacali evidentemente non “trattabili” alla stessa stregua dei confederali. Il tutto nella logica de “ la legge è uguale per tutti”.

Pensate un po’ che “Garanzia” possono dare costoro!

Nell’incredibile ma pur sempre vero, sconfinano le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti Bersani, il quale, di fronte ai conflitti in atto nelle F.S., sicuramente indice di una pessima gestione e di scelte sbagliate e gravemente dannose per i lavoratori, l’unica cosa che è in grado di dire è, testualmente: “Bisogna fare presto per avere nuove regole e quindi una nuova legge  che disciplini lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.” Assurdo!!!

Ancora più assurda è poi l’affannosa rincorsa di questo Ministro dei Trasporti ad emanare “ordinanze” (peraltro in netto contrasto con i contenuti degli accordi dal medesimo proposti e approvati) che cercano (speriamo invano) di creare disagio e confusione tra i ferrovieri e nell’utenza, illusoriamente informata e rassicurata circa una presunta regolarità dei servizi ferroviari malgrado lo sciopero. Che bell’esempio di civiltà e di progresso!

A tal proposito, invece, l’OR.S.A. ribadisce l’invito al personale comandato in servizio a dichiararsi scioperante per iscritto ed a richiamarsi alle norme tecniche emanate dalla Organizzazione Sindacale proclamante lo sciopero.

Tale comportamento è stato assunto dall’OR.S.A. che, a fronte delle confuse ed illegittime ordinanze ministeriali, in particolare sull’arrivo a destinazione dei treni in corso di viaggio o comunque partiti  durante lo sciopero, ha precisato che, secondo la delibera della Commissione di Garanzia: “E’ compito dell’azienda valutare, tenendo conto sia dei lavoratori non scioperanti  sia di quelli comandati”- nel numero strettamente necessario a far passare i treni garantiti, ossia quelli del quadro G dell’orario Ufficiale F.S.– “se e quanti treni, oltre quelli garantiti, è possibile far partire ed arrivare a destino, nonostante lo sciopero in corso”.

A questa baraonda provocata appositamente per porre i ferrovieri in difficoltà al momento della manifestazione del proprio dissenso ad un progetto gravemente pregiudizievole per i lavoratori e per la cittadinanza, i ferrovieri stessi debbono rispondere con una massiccia adesione allo sciopero dalle ore 21,00 del 3 alla stessa ora del 4 febbraio p.v.

La Segreteria Generale